Cosa facciamo

Materiale da disegnoChiunque abbia avuto la triste esperienza di frequentare reparti pediatrici ospedalieri e non, specie nel profondo sud, avrà certamente rilevato come, assai spesso, la gestione di tali reparti, l’arredo fatiscente degli stessi locali inadeguati a tali ricoveri, la carenza di arredi adeguati, di materiale ludico, scolastico ed altro, siano del tutto non conformi alla dimensione del bambino ricoverato il quale, spesso per esigenze ospedaliere, viene anche allontanato dalla madre o i dai genitori.
Tutto ciò contribuisce pesantemente ad aggravare la sofferenza fisica che già il bambino deve sopportare per la propria patologia, con uno stress psicologico, a volte particolarmente grave, che certamente potrebbe essere evitato o ridotto al minimo con un adeguata attenzione alla condizione psicologica del bambino. Anche per chi non ha avuto queste tristi esperienze non sarà certo difficile immaginare la condizione del bambino ospedalizzato, che spesso è anche peggiore di quanto appena sopra accennato.

Fortunatamente la ricerca scientifica si adopera per risolvere i problemi connessi con la malattia ma questi aspetti, di cui la ricerca scientifica non si occupa (e non deve peraltro occuparsene), né tantomeno se ne occupano spesso i sanitari e l’ambiente anche paramedico, sono i traumi, gli stress, i disagi dei bambini! Troppo spesso il medico, l’infermiera, anche se a volte nell’intento di una maggiore funzionalità e ordine nei loro reparti, ignorano del tutto tale esigenza e sottopongono i bambini a lunghi ed insopportabili, quanto spesso inutili, ricoveri, ovvero al trauma dell’allontanamento dei genitori (più grave in funzione dell’età), confinati  in un ambiente che istituzionalmente  rifiutano perché sinonimo di sofferenza.

Eppure per migliorare tale situazione, per alleviare per quanto possibile le sofferenze dei bambini, riducendo od evitando del tutto lo stress psicologico di cui sopra, sarebbe facile rendere i locali ospedalieri a misura di bambino, arredarli in maniera simile alla propria stanza di casa, accompagnarli con quegli oggetti che sono di uso comune del bambino, dare a questi ultimi la possibilità di rimanere vicino alle madri o al genitore e quando le degenze si protraggono, l’ospedale attrezzato, permettere loro di fruire di adeguati locali per attività scolastiche nonché di spazi per diverse attività ludiche.

Molte altre ONLUS fortunatamente si occupano dei bambini che per varie patologie (autismo, sindrome di Down, etc) , sono costretti a lunghi periodi di cure e di assistenza fuori dagli ambienti ospedalieri. Tali lodevoli strutture sono spesso gestite da volontariato e la loro attività si regge su aiuti pubblici e privati.

A fronte di questa situazione, che certamente offre aspetti variegati sul territorio e fortunatamente non sempre così negativi come sopra indicato, la Fondazione cerca di contribuire ad alleviare le sofferenze dei bambini malati, offrendo il proprio intervento per fornire le strutture anzidette di arredi adeguati, di componenti ludici e scolastici ed in una parola di tutto quanto possa essere utile, da una parte per alleviare le sofferenze dei bambini ospedalizzati, dall’altra per migliorare le condizioni di vita dei lungodegenti,  anche presso le strutture private che se ne occupano.

In tale prospettiva la Fondazione può ricevere qualsiasi richiesta di intervento rientrante nelle proprie finalità da parte di enti pubblici e da strutture private che intendano modificare o completare gli arredi, attrezzare o migliorare aree per attività scolastiche e ludiche e ricevere in genere un qualsiasi bene che possa in qualche modo migliorare le condizioni di vita dei bambini malati, specie di chi, malato cronico, ha poche speranze che la malattia lo abbandoni. Ricevuta la richiesta, la Fondazione la esamina sollecitamente con il parere del Comitato scientifico e procede direttamente all’acquisto del bene richiesto fornendolo all’ente o struttura richiedente.

La Fondazione non fornisce alcun contributo finanziario ma invia direttamente alla struttura il bene richiesto, pagandole direttamente i costi e le spese, tutto ciò al fine di evitare un movimento di denaro che rischierebbe distorsioni di utilizzo non volute.